Rigel

Da Ufopedia.

Mappa della costellazione di Orione. Rigel è in basso a destra.

Rigel, (β Ori / β Orionis / Beta Orionis), è una stella della costellazione di Orione. Essa è la settima stella più luminosa del cielo, con una magnitudine apparente di 0,12[1]. Sebbene Bayer le abbia assegnato la lettera greca β, essa è in realtà la stella più luminosa della costellazione; in particolare è più luminosa anche di Betelgeuse, cioè di α Orionis. Ciò può essere dovuto o al fatto che, al momento dell'assegnazione delle lettere nel 1603, la variabile Betelgeuse era più luminosa di quanto non sia ora, oppure semplicemente al fatto che Bayer, come in molti altri casi, si è basato sulle posizioni delle stelle piuttosto che sulla loro effettiva luminosità al momento dell'assegnazione della nomenclatura.

Rigel è una supergigante blu dall'elevata temperatura superficiale, situata alla distanza di circa 775 anni luce dal sistema solare; attorno ad essa si trova una gran quantità di gas interstellare, che viene illuminato dalla sua intensa radiazione ultravioletta, rendendolo così luminoso per riflessione.

Indice

Osservazione

Rigel è una stella dell'emisfero australe, ma è talmente prossima all'equatore celeste (solo 8° a sud) da poter essere osservata da tutte le aree abitate della Terra, senza difficoltà. D'altra parte questa vicinanza all'equatore celeste fa sì che essa sia circumpolare solo nelle regioni vicine al polo sud terrestre.

L'individuazione di Rigel è facilitata, oltre che dalla sua notevole luminosità, anche dal fatto che appartiene alla costellazione di Orione, una delle figure più note e riconoscibili della volta celeste, di cui costituisce anche la stella più luminosa. Essa è posta nella parte sud-ovest della costellazione, in corrispondenza del suo piede destro, secondo l'Uranometria di Bayer, o sinistro, secondo l'etimologia araba. Si trova infatti a sud rispetto alla Cintura di Orione (formata da Alnitak, Alnilam e Mintaka) e a ovest rispetto a Saiph, con la quale forma una delle basi della figura a forma di clessidra, costituita dalle stelle più luminose della costellazione.

Per quanto riguarda le dinamiche terrestri, si può osservare che Rigel si trova ora nel punto più settentrionale che possa raggiungere nel ciclo precessionale, essendo prossima alle 6h di ascensione retta; fra circa 13.000 anni (come lo è stato anche 12.000 anni fa), Rigel sarà al contrario nel punto più meridionale, e sarà osservabile dall'emisfero nord solo in prossimità del Tropico del Cancro.

Ambiente galattico

Ambiente galattico di Rigel e del Sole

La distanza di Rigel è compresa tra 700 e 900 anni luce. Il dato migliore dalla missione spaziale Hipparcos è di 773 anni luce (pari a 237 parsec), ma il margine di errore è piuttosto grande. Questa stella si trova sullo stesso braccio della Via Lattea su cui si trova anche il Sole, cioè il braccio di Orione, il cui nome deriva dal fatto che il suo punto più ricco ed intenso si trova proprio in direzione della costellazione di Orione.

Sulla stessa linea di vista di Rigel e lungo il medesimo braccio galattico, si trovano anche l'associazione OB Orion OB1 e la nebulosa di Orione, ad essa collegata. Di questa associazione fanno parte molte stelle calde e luminose della costellazione, comprese Saiph e le tre che formano la Cintura. Tuttavia la distanza di Rigel da noi è circa la metà di quella delle stelle che formano l'associazione. È pertanto dubbio che Rigel ne faccia parte: a volte viene considerata un membro staccato dell'associazione, ma più spesso è considerata un membro dell'Associazione R1 del Toro-Orione. Il fatto che Betelgeuse si trovi più o meno alla stessa distanza da noi a cui si trova Rigel e abbia più o meno la stessa età (circa 10 milioni di anni) farebbe pensare a un fenomeno di formazione stellare avvenuto di fronte all'associazione Orion OB1 alla distanza di 200-300 parsec, che ha generato anche queste due stelle[2].

Essendo una stella brillante e inoltre muovendosi in una regione folta di nebulose, Rigel illumina numerose nubi di polvere nelle sue vicinanze, come vdB 36 e la Nebulosa Testa di Strega; quest'ultima è una nebulosa a riflessione che si trova circa due gradi e mezzo a nord-est, a circa 40 anni luce da Rigel. Nonostante la distanza, la Nebulosa Testa di Strega è ugualmente illuminata da questa stella a testimonianza della sua grande luminosità. Essa è di colore azzurro perché riflette la luce di Rigel, che ha questo colore.

Il sistema

Rigel non è in realtà una stella singola, ma un sistema stellare. Intorno alla stella principale, che è stata fin qui descritta e che è denominata Rigel A, orbitano due o forse più stelle. Rigel è stata riconosciuta come binaria visuale almeno dal 1831, sulla base delle osservazioni di F. G. W. Struve. La compagna visuale di Rigel A sarebbe una stella di tutto rispetto, brillando alla magnitudine apparente 6,7 nonostante la distanza di circa 800 anni luce. Tuttavia essendo vicina a Rigel A e essendo quest'ultima 500 volte più luminosa, la sua luminosità viene sovrastata dalla sua più potente compagna, sicché la sua risoluzione è quasi impossibile tramite telescopi amatoriali. Per risolverla è necessario un telescopio di almeno 150 mm[3]. Alla distanza stimata, la compagna di Rigel A è separata dalla primaria da almeno 2200 UA (330 miliardi di km). Vista la notevole distanza fra le due componenti non si è finora osservato nessun moto orbitale, ma, come è ovvio, esse condividono il medesimo moto proprio[3][4]. In ogni caso l'orbita viene compiuta in almeno 25.000 anni[5].

La compagna visuale di Rigel è essa stessa una binaria spettroscopica, formata da due stelle azzurre di sequenza principale. Entrambe le componenti, chiamate Rigel B e Rigel C, hanno classe spettrale B9 e hanno una temperatura superficiale di poco superiore ai 10.000 K. Rigel B, la più massiccia, ha una massa pari a due volte e mezzo quella del Sole, mentre Rigel C ha una massa pari a 1,9 M[4][3]. Esse si trovano distanti 100 UA (circa 15 miliardi di km) l'una dall'altra e compiono il loro moto orbitale in circa 400 anni[5].

Alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX ci fu una lunga controversia circa la possibilità di risolvere con telescopi una ulteriore componente ottica nelle immediate vicinanze di Rigel. Parecchi osservatori esperti affermarono di averla individuata, mentre altri affermarono di non essere riusciti in questa impresa; tuttavia, anche quelli che affermavano di esservi riusciti furono spesso incapaci di ripetere il risultato. Le osservazioni compiute in seguito hanno smentito che tale ulteriore componente ottica esista[4][3].

Potrebbe essere invece legata al sistema una ulteriore debole stella di quindicesima magnitudine, che si trova 44 secondi d'arco dalla principale. Alla distanza di 800 anni luce, questi corrispondono a una separazione di 11.500 UA (circa 0,175 anni luce) da Rigel A. Se veramente legata al sistema, questa stella arancione di sequenza principale completerebbe la sua orbita intorno al trio delle stelle maggiori in almeno un quarto di milione di anni[5].

Etimologia e significato culturale

Il nome di Rigel deriva dalla sua posizione di "piede" sinistro di Orione. È infatti una contrazione di Rijl jawza al-yusra, espressione araba per "il piede sinistro di Colui che è Centrale". Un altro nome arabo è riǧl al-ǧabbār, che significa "il piede di colui che è grande (gigante, conquistatore, ecc.)"; da questa espressione araba derivano i nomi alternativi di Rigel, Algebar e Elgebar, che tuttavia sono raramente utilizzati[6].

Nella mitologia norrena il gigante Orione era identificato con Orwandil. Secondo il mito egli stava viaggiando in compagnia del dio Thor, quando in uno sfortunato incidente il suo alluce si congelò durante l'attraversamento di un fiume. Thor tagliò il dito e lo lanciò nel cielo, ove divenne Rigel. In alcune varianti, l'altro alluce divenne la stella Alcor[7].

In Cina Rigel è conosciuta con il nome 参宿七, che significa "la settima delle tre stelle". Questo curioso nome deriva dal fatto che i cinesi chiamavano l'asterismo della Cintura di Orione, "le tre stelle". Poi altre stelle vennero aggiunge all'asterismo, ma il nome non cambiò.

In Giappone Rigel fu chiamata Genji-boshi, nome suggerito dalla bianca bandiera del clan Genji. Il nome, infatti, significa la stella del clan Genji. Un altro nome utilizzato in Giappone è Gin-waki, che significa "la (stella) argentata accanto (alla Cintura di Orione)"[8].

Presso la popolazione aborigena australiana dei Wotjobaluk Rigel era chiamata Yerrerdet-kurrk ed era considerata la suocera di Totyerguil, cioè Altair. La distanza fra le due stelle esprimeva il taboo che impediva a un uomo di accostarsi alla propria suocera[9].

Nella navigazione astronomica, Rigel è una delle più importanti stelle utilizzate per stabilire la posizione di una nave. Ciò è dovuto sia alla sua brillantezza, sia alla sua posizione vicina all'equatore celeste, che la rende visibile da tutti gli oceani del mondo.

In ufologia

Il sistema di Rigel farebbe parte dell'Impero draconiano.

Note

  1. Template:Cita web
  2. Template:Cita pubblicazione
  3. 3,0 3,1 3,2 3,3 Template:Cita libro
  4. 4,0 4,1 4,2 Template:Cita libro
  5. 5,0 5,1 5,2 Rigel, written by prof. Jim Kaler
  6. Template:Cita libro
  7. Template:Cita libro
  8. Hōei Nojiri "Shin seiza jyunrei" p.19 ISBN: 9784122041288
  9. Template:Cita libro

Bibliografia

Testi generici

Sulle stelle

Carte celesti

Voci correlate

Collegamenti esterni

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